Hope e la leishmaniosi
Anna Lori e Commi ritornano dal rifugio, il loro appuntamento settimanale, negli occhi ancora la gioia con cui vengono accolte e poi il silenzio del congedo: “ Ciao bimbe e bimbi, ci vediamo domenica prossima! Domani verrà Mara con Carmelo, vi vogliamo bene, ciao amorini delle zie”.
Alla guida c’è Anna e ad un certo punto ferma l’auto e indica a Commi due esserini vicini a un cespuglio, i loro occhi sono ben allenati a scorgere chi ha bisogno del loro aiuto; sono due volontarie degli “Angeli dei randagi” di Martina Franca in provincia di Taranto e hanno capito che devono intervenire.
Luce e Hope si trovano lungo la strada, sono vicine l’una all’altra, non si muovono quando le due volontarie si avvicinano, non abbaiano neppure; una delle due si mette seduta e l’altra rimane sdraiata con una zampa posizionata in modo strano.
“Commi, povere bestiole, guardale, non mangeranno da giorni e non c’è nemmeno dell’acqua, sono attaccate dalla scabbia e dai parassiti e quei musetti… leishmania di sicuro, dobbiamo salvarle”.
Certo! Salvarle, subito! Anna si ferma con le due cagnoline e Commi prende dall’auto delle coperte, dei bocconcini di cibo, dei guinzagli, anche se non serviranno
perché le piccoline che sono buonissime e sfinite. Zia Commi ha proprio ragione: Luce e Hope si fanno tranquillamente prendere in braccio, senza opporre resistenza.
Hope si guarda attorno e appoggia il musetto accanto alla mamma Luce, le volontarie le stanno portando dal veterinario.
Disidratate, affamate e prostrate, si lasciano visitare e curare docilmente.
La diagnosi per entrambe è assai severa: a mamma Luce deve essere amputata la zampetta, il calcio che ha ricevuto le ha danneggiato irreparabilmente l’arto. La prognosi è riservata per le cagnoline, anzi, il veterinario annuncia ad Anna e Commi che le speranze sono ridotte a un lumicino.
La leishmania ha attaccato le loro difese immunitarie e le cure sono difficili, i farmaci costosi, ma gli Angeli dei Randagi sostengono attraverso una colletta le spese per il farmaco specifico che serve per combattere la malattia infettiva, endemica al Sud.
Hope viene definita “la leonessa” dal veterinario, per la sua voglia di vivere, per la forza con cui conduce la sua battaglia per stare meglio, perchè la leishmania è una malattia terribile, entrambe l’hanno contratta, ma non si arrendono e cominciano giorno dopo giorno a stare meglio, guarita la scabbia, via le pulci e le zecche, l’appetito ritorna. Luce muove i primi passi sulle tre zampine e la dolcissima Hope le sta sempre accanto, ma inizia a prendere peso.
Anna Lori decide di tenere con sè la piccola Hope quando viene dimessa, Mara accoglie Luce a casa sua. Le due anime pelose iniziano a rivivere, corrono, giocano con Enea e Mia, con Chanel, Sara e altri pelosetti. Anna Lori racconta a Hope, “la Piccina” che verrà al Nord da una nuova famiglia e che vivrà con quattro gatti! Che emozione quando Hope il 23 settembre 2017 arriva con Giovanni, lo staffettista di fiducia del rifugio.
Ecco Hope con noi ovunque: in seggiovia, sul carrello, sulla carriola, sull’altalena, in braccio, dai nonni a tifare il Toro, a spasso, in macchina per accompagnare Bea a scuola, con Adri al lavoro e la notte con Bea per la nanna lunga. Il nonno dice che è un “beberu, una pecorella”, le piacciono i taralli della zia Commi e quando sente al telefono la voce di Anna diventa attentissima, la riconosce e così Anna si commuove.
Hope è rimasta con noi per tre anni e qualche mese. A gennaio ha raggiunto la sua mamma Luce che la aspettava lungo il Ponte dell’Arcobaleno. L’ultimo scompenso provocato dalla leishmaniosi, globuli rossi a tappeto, è stato troppo per lei.
Sono stati anni bellissimi, il dolore che proviamo per la sua assenza è forte, ma è mitigato da mille e mille ricordi che ci scaldano il cuore e dall’affetto che ci ha donato.
Grazie Anna Lori, Commi e Mara
Grazie al veterinario degli Angeli di Martina Franca e
Grazie alla veterinaria del Nord Irma Sodero e ai dottori Alice e Simone.