Una struggente tenerezza
Mia mamma era una bella donna, di quelle che si usavano una volta: vitino sottile e seno prosperoso, piedini da bambola. Adesso è un uccellino spaurito prigioniera in un letto. Ha novantun anni, da tre anni è gravemente invalida e l’unico percorso che quotidianamente riesce a fare è purtroppo quello dell’inevitabile degrado di un’impietosa vecchiaia.
La femminilità per le donne della sua generazione era un dato di fatto. Rossetto, smalto alle dita dei piedi e scarpine eleganti col tacco sempre. Ha condotto la famiglia con pugno di ferro facendo finta di non contare niente, ma forse allora si faceva così. Quello che però la contraddistingueva era, ed è, la sua fede incrollabile nel potere dell’intelligenza. Il suo motto è sempre stato: “Se l’ha fatto un altro posso riuscirci anch’io!” Lettrice accanita, verso i novant’anni ha iniziato a studiare matematica.
Una volta mi ha detto: “Voglio restare lucida sino alla fine, è per questo che tutti i giorni mi spazzolo la mente”. Io questa cosa qui, dello spazzolarsi la mente, non l’ho ben capita, ma credo che funzioni perché adesso che ormai da tempo non legge più, sonnecchia quasi sempre ed è costantemente sotto ossigeno, imboccata ed accudita in tutte le sue funzioni, quando veglia è attenta e lucida come un falchetto.
Vive con me, è serena. Non sta male.
Sono io che non sono serena. Sono io che sto male.
La vedo spegnersi giorno dopo giorno e provo per lei un’infinita struggente tenerezza. I miei gatti se ne sono accorti, mi hanno capita, e quando vado in camera sua non mi lasciano sola, possono essere sparpagliati per tutta la casa, ma quando sono da lei si materializzano tutti e tre e stiamo tutti insieme.
Da qualche tempo Messi, che è un gatto d’azione ha preso l’iniziativa di andare a farle compagnia, va dormire sul letto con lei. E mia madre che è sempre stata gattara ne è felicissima. La notte scorsa Messi è venuto a svegliarmi, era agitato. Io mi sono alzata ed ho sentito che mia mamma tossiva, sono andata a vederla e non era tosse: era una brutta crisi di quelle che ormai le prendono sempre più ravvicinate. Messi aveva capito e era venuto a chiamarmi …
Non sono sola.