1 Luglio 2021

Comprendere gli animali: osservare, conoscere e rispettare

Nel tempo il mio lavoro mi ha insegnato ad osservare non solo gli animali, ma anche il rapporto che li lega a noi e ne sono conseguite alcune considerazioni sul fatto che stando con loro impariamo qualcosa di noi. Queste considerazioni sono quello che vorrei condividere.

Quando ero piccola , la televisione trasmetteva in bianco e nero e c’erano solo due canali ma .. c’era la TV DEI RAGAZZI .. La tv dei ragazzi segnava lo spartiacque tra i compiti e tutto il resto; si faceva merenda e si guardava in santa pace la televisione.

Tra i vari programmi trasmessi ce n’era uno che si chiamava L’AMICO DEGLI ANIMALI e lo conduceva Angelo Lombardi coadiuvato dal fido somalo Andalù.

Angelo Lombardi , che era un omone monumentale sempre elegantissimo, mostrava a noi ignoranti ma curiosi, le meraviglie degli animali esotici.

La storia di Angelo Lombardi è molto interessante: da giovane era stato per anni in Africa dove organizzava safari di caccia. Ad un certo punto, però, era successo qualcosa per cui aveva gettato il fucile alle ortiche e gli animali, invece che ammazzarli, aveva deciso di studiarli.

Non so se questo cambio di rotta sia stato repentino, magari causato da un episodio specifico, o piuttosto sia stato il frutto di una maturazione progressiva. Di fatto il suo rapporto con gli animali per quanto partito in modo sbagliato lo aveva cambiato: nella sua vita era entrato il RISPETTO.

E siccome le prese di coscienza sono sempre irreversibili cioè non si può più tornare ad essere come prima anzi si è costretti ad andare avanti sulla nuova strada, Angelo  aveva deciso che il rispetto per gli animali non andava solo compreso, ma andava anche divulgato.

L’unico modo per divulgarlo senza fare noiosissime prediche era promuovere la Conoscenza. Ecco che allora dal di là dello schermo con estrema naturalezza mostrava a noi bambini degli anni ’60 la tartaruga greca piuttosto che il serpente indiano, il piccolo coccodrillo piuttosto che il leoncino.

E li toccava tutti!…E li prendeva in mano!.. E li pacioccava!

E mentre ne spiegava la provenienza, le caratteristiche e le abitudini, i malcapitati si divincolavano da tutte le parti per scappare. Con tranquilla fermezza lui li tratteneva in favore delle telecamere finché non aveva finito la spiegazione perché era molto importante che noialtri imparassimo a conoscerli.

Alle sue spalle campeggiava un’enorme carta geografica: tutto il mondo era dietro di lui.. ma stava lì, davanti a noi: aspettava solo di essere esplorato. E mentre ti insegnava come si fa a tenere in mano un giovane coccodrillo senza farsi mordere, cosa che a noi sarebbe capitata tutti i giorni, ti raccontava anche di come si riusciva a catturare quelli di cinque metri, caso mai ci servisse.

Ogni tanto, poi, infilava una mano in tasca ne tirava fuori una tartarughina o magari un gerbillo o qualcos’altro di poco comune e noi al di qua dello schermo pensavamo con un po’ d’invidia: “ Ma guarda questo che ha le tasche piene di animali strani!”  Dalle nostre, al massimo dell’esotico poteva uscirne… toh… un criceto.

Quando poi aveva finito di illustrarci un esemplare diceva la fatidica frase:“Andalù : portalo via!” e dal nulla si manifestava un Andalù nero, nero impacchettato nella sua divisa da attendente il quale, dopo essersi messo sugli  “attenti”, recuperava il soggetto ancora frastornato e se lo portava dietro le quinte.

Questa storia dell’Andalù portalo via era così involontariamente divertente che aveva finito per diventare un tormentone.

A distanza di mezzo secolo sono tornata a riguardarmi i suoi video e quello che mi ha colpito è la sua grande dimestichezza con gli animali, una dimestichezza che solo una profonda conoscenza pratica può portare.

Il suo messaggio, che a me bambina è arrivato con tutta la sua forza era: “ Guardate come è facile maneggiare anche gli animali che consideriamo pericolosi; basta conoscerli .Osservarli e conoscerli .. e se lo faccio io, lo potete benissimo fare anche voi…”

Dunque osservare, conoscere e rispettare: grazie Angelo Lombardi.