Minù e la neospora
Quando lo vediamo accucciato nell’androne dello studio per la prima volta sembra un cane in salute, contento, quasi sorride quando guarda la sua padrona, un’umana a cui deve tutto. Osservando meglio, tuttavia, Minù, una cosa strana ce l’ha: porta pantaloni e scarpine come un bambino, e non è un vezzo. Quando poi cerca di alzarsi sulle 4 zampe e di muoversi verso la sala delle visite tutto si manifesta, in maniera inaspettata e stupefacente.
Questo cane – per altro dotato di forza di volontà incredibile – ha avuto la grande sfortuna da cucciolo di contrarre la neospora, un protozoo parassita che è in grado di causare una malattia neuromuscolare a carico del sistema nervoso centrale, la quale porta in breve tempo alla totale paralisi degli arti inferiori (esistono anche manifestazioni a carico della pelle, ma in lei non si sono manifestate). Forse un intervento farmacologico/fisioterapico tempestivo avrebbe potuto rallentare il tutto, ma la neospora non è una malattia di semplice diagnosi e individuazione. Prima di noi altri veterinari l’hanno avuta in carico, ma uno solo ha capito di che cosa si trattasse. Ora a noi spetta il compito di curare le ulcerazioni che questa cagnolina si è procurata non percependo più gli arti posteriori, nel desiderio di continuare comunque a muoversi.
La diagnosi della neospora
Per diagnosticare la neospora (un parassita con cui si entra a contatto principalmente attraverso la placenta della madre) oltre all’osservazione clinica occorre una valutazione dei valori del sangue di interesse muscolare ed epatico. Si possono effettuare una ricerca degli anticorpi sierici antineospora e un esame PCR, oltre ad prelievo del liquor.
Spesso occorre capire se trattasi di neospora o toxoplasma gondi, per cui si procede ad una diagnosi differenziale. Accertato che trattasi di neospora si procede con una cura antibiotica simile e come per molte altre malattie è la tempestività quella che fa la differenza.Minù in questo senso non ha avuto molta fortuna. I primi veterinari forse non hanno neanche pensato alla neospora e intanto gli arti della cagnolina si contraevano sempre di più sino alla paralisi.
Oggi possiamo cercare di gestire le conseguenze, ma anche imparare da Minù: il regno animale non conosce il concetto di handicap e ci ricorda che ogni “organismo” è in grado di compensare, anche la mancanza di due arti, laddove non vi sia un ostacolo “mentale” questo si, tipicamente umano. In Minù ha avuto da subito la meglio il desiderio di muoversi, la voglia di vivere.
Come si convive con la neosporosi
Minù oggi ”cammina” tenendo le gambe posteriori in mezzo a quelle anteriori, quasi fossero una tavola da surf o uno slittino. Ha cambiato tutto, il suo baricentro, l’equilibrio, la velocità di movimento. È diventata a tutti gli effetti una cagnolina a 2 zampe.
Alcune volte, quando non deve “correre” e può assaporare con calma tutti i profumi del prato cammina anche su tutte e quattro gli altri. Minù, improbabile ballerina che continua a danzare la sua personalissima esperienza di vita.
Minù da cui tutti noi abbiamo qualcosa da imparare.