Giselle
Ci sono gatti che arrivano. Si sa. Anche quando avremmo momentaneamente abbassato le saracinesche del cuore perché uno, due, tre ne abbiamo già persi, e non abbiamo più “testa” di soffrire. O almeno è quello che il cervello prova a raccontare all’anima… Senza riuscire tuttavia nel suo intento.
È questo il caso di Giselle, gattina che arriva in punta di piedi, come l’omonima protagonista del balletto di Gautier, ma con una missione precisa: aiutare Barbara in un momento di grande difficoltà. Pin Pin, il panterino nero di casa non c’è più. Un’auto ha segnato il suo destino e il vuoto è enorme. Un vuoto che non può essere colmato, né riempito, ma vissuto. lo comprende l’amica più cara di Barbara, che porta Giselle nella nuova casa.
Giselle è piccola e le sue zampine sono ancora incerte. Di dormire da sola non ne ha nessuna voglia, ma non ha neanche la forza di salire sul letto e andare a conoscere la sua nuova padrona. Allora affida il suo desiderio ad uno sguardo, che è per Barbara la promessa di una guarigione. Di una ferita che giorno per giorno non si chiude – Pin Pin è sempre con lei – ma fiorisce in un nuovo dolcissimo rapporto di affetto e di pelo, di fusa e piccoli dispetti, per tutti i membri della famiglia. Cane compreso. Cloe, l’altra principessa di casa, è oggi la partner perfetta di corse e appropriazioni indebite, di territori e sedute. Quando sono presenti gli umani Giselle non manca mai di elargire a Cloe i sui dispetti d’autore, salvo abbandonarsi a strusciatine compromettenti quando è lontana da occhi indiscreti.
Del resto la posta in palio è alta: il cuore di Barbara. Il suo affetto negli anni ha fatto prosperare un’intera genealogia di gatti dietro i cui nomi si cela una creatività forse mai espressa fino in fondo. C’è Ciupito il siamesino sciantoso nato da Sputnik e Drusilla, genitori di alto lignaggio e grande bellezza, scomparsi nella nebbia poirinese prima che il promettente cucciolo diventasse grande. Il primo pezzo di cuore di Barbara, allevato ad omogenizzati e carezze, che se ne va anche lui, proprio il giorno del suo compleanno. Inseguendo un uccellino, forse un volo di farfalla, ma troppo troppo vicino al balcone di casa.
E poi Pin Pin il grande gatto nero che sapeva attraversare la strada, ma non sopportare i botti del giorno di Halloween…che se ne va quando Giselle è solo un tratto incerto di un amore per gli animali che certo non si fermerà né a Giselle né a Cloe.